martedì 16 aprile 2013

Imprenditori che si lamentano della crisi... ma un esamino di coscienza no?


Finalmente arriva il bel tempo! Non vedevo l'ora!

Le giornate si allungano e inizia a fare buio ormai alle 9 di sera e iniziano le "invasioni" di turisti nella mia amata città: non vedevo il centro così pieno di forestieri da tantissimo tempo.
C'è il turista vintage con la cartina cartacea che gira a destra e sinistra per le vie del centro e c'è quello tecnologico con smartphone o iPad in mano che consulta siti di info su Ravenna sul dove andare a mangiare, cosa visitare, come arrivare in un punto... ognuno ha la sua tattica, l'importante è che abbiano una piacevole giornata.

Ho notato, purtroppo, di come Ravenna, patrimonio dell'Unesco, unica al mondo per i suoi mosaici e per le diverse chiese e monumenti, sia completamente allo sbando per quanto riguarda la comuncazione... già chi volesse raggiungerla deve affrontare viaggi assurdi in treno (sigh) e strade non proprio perfette ma lo spettacolo successivo saprà compensare sicuramente questi piccoli disagi.

Una cosa che però non tollero è la maleducazione e l'incapacità di alcuni "imprenditori".
Con giornate lunghe, con tantissime persone a spasso che fanno shopping e di questi tempi è raro, non capisco come si faccia a chiudere alle 19 precise e peggio ancora trattare in malo modo i clienti.

Piccolo aneddoto: mi trovo con la necessità di fare una ricarica della 3 e mi dirigo verso il negozio in via IV Novembre, provo ad entrare vedendo gente all'interno ma trovo la porta chiusa, arriva il commesso che mi informa che sono chiusi (essendo le 19), guardo l'orologio e vedo che manco sono le 18.50 mah.
Capisco quando entrano clienti all'orario di chiusura e molto spesso fanno più caos che acquisti ma allo stesso tempo non riesco a tollerare un simile atteggiamento.
Anzichè fare una ricarica, potevo comprare un telefono e in ogni caso avevi il 50% di possibilità che io comprassi qualcosa: beh ora sono sicuro che il 3 store di via IV Novembre a Ravenna non mi vedrà più.

Visto la porta presa in faccia, decido quindi di andare verso la tabaccheria vicina che mi accoglie con un "che vuoi?" e con un atteggiamento davvero maleducato mentre nel negozio un'altra signora fumava tranquillamente.

Capisco che una persona possa essere stanca verso la fine della settimana ma questo non può giustificare un comportamento del genere e soprattutto andare a lamentarsi che poi il lavoro cala, in alcuni casi giustamente.

C'è crisi con la conseguenza che si vende di meno ma molto spesso sono gli stessi negozianti a darsi la zappa sui piedi.
Quant'è bello entrare in un negozio ed essere accolti da un commesso o meglio ancora una bella commessa che, con un bel sorriso ci saluta e ci informa che se abbiamo bisogno è a nostra disposizione?
Io in quei negozi sono più spinto nel comprare anzichè quelli in stile Intimissimi o Foot Locker dove i poveri commessi/e sono obbligati a tampinare il cliente dal momento che varca l'uscio fino alla sua uscita.

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